“RELLEGRATI”: IL IV° INCONTRO DI AVVENTO

Anche se ormai Natale sembra essere già passato, e con esso ogni momento-riflessione su tale periodo, vogliamo richiamare l’attenzione sul quarto incontro del ciclo di Avvento, con l’intento di fornire uno spunto per vivere questo tempo post-Natale con l’idea di continuare a portare e trasmettere la gioia della Nascita del Signore in ciascuna nostra giornata!

«Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te»: è il saluto che l’angelo rivolge infatti a Maria, quando le viene incontro per quell’annuncio stratosferico che cambierà le sorti dell’umanità. Dio diventerà carne e sangue, prenderà il corpo di un bambino, nascendo dal ventre di una vergine. La profezia si trasforma in realtà: ciò che sembrava impossibile, diventa vero, tangibile, percepibile. Di una realtà addirittura inaudita, tanto che ancora oggi, ciò che è, da molti vissuto come uno scandalo inconcepibile è proprio questo: com’è possibile che Dio, che è infinito, accetti di abbassarsi e diventare così piccolo da entrare nel grembo di una fanciulla?

Il grande profeta Michèa si rivolge, non alle grandi città, ma a Betlemme piccolo villaggio, per sottolineare che Dio ha attenzione verso i piccoli, gli umili e verso gli ultimi, perché ciò che è umile e piccolo è destinato a dominare. Gesù è stato posto in una mangiatoia, all’epoca i pastori conservavano il loro cibo in una parte della mangiatoia questo era la prefigurazione che sarebbe diventato cibo che rinforza e dà la vita, nella mangiatoia il pane e il cibo nuovo.

Dio non gradisce sacrifici come tori o agnelli ma preferisce un comportamento di misericordia, di attenzione verso gli altri, verso i poveri e gli ultimi. Dio non ci chiede nulla, ci chiede una relazione e ci fa entrare in una logica nuova, Dio è vita e ci ha dato la vita, ci chiede amore e di credere con un cuore grande facendoci dono per Lui. Ci chiede di investire rimettendo in circolo la vita.

Il vangelo ci dipinge la scena delle due donne che sono entrate nei disegni di Dio con un progetto Divino, una era sterile e l’altra era vergine, Maria ed Elisabetta che rappresentano il nuovo ed il vecchio testamento, Maria entra nella casa, cioè entra in relazione, con il saluto Shalom (Pace a te)e ad Elisabetta il bambino le sussultò in grembo ed esclamò a gran voce: Benedetta Tu fra le donne, benedice, cioè dice bene, vede il bene che c’è nell’altro e questo è lo sguardo di Dio che scende come pace e benedice il fratello.Ognuno diventa ciò che ascolta. Ciò di cui ci circondiamo diventa quello che nutre il nostro sguardo e il nostro ascolto. Se è Bellezza, respireremo Bellezza e il nostro sguardo si riempirà di gioia da donare agli altri.

Che cos’è la felicita nella nostra vita? “Beata te che hai creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto”, anche per noi questo credere in Dio ci dona pace e felicità.

Gesù viene come vita, come sussulto di gioia, viene nella relazione calda che abbiamo fra di noi, come queste due donne che sanno benedire e ringraziare.

Cerchiamo di registrare anche noi, nella nostra vita, questi momenti di gioia perché sono il segno profondo e tangibile della presenza di Dio.

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