E’ la convinta risposta attribuita ai 49 martiri di Abitene che nel 304 hanno preferito, contravvenendo agli ordini dell’imperatore Diocleziano, andare incontro alla morte piuttosto che rinunciare a celebrare il giorno del Signore.
Ed è anche stato l’argomento trattato in questo primo incontro vicariale di formazione per catechisti e accompagnatori dei genitori che in quest’anno pastorale approfondirà l’Eucaristia nel Giorno del Signore per un gruppo di ragazzi/e di prima media della nostra unità pastorale assieme alle loro famiglie.
Questo è il racconto arrivato a noi dal redattore del martirio, commentando la domanda posta dal proconsole Anulino al martire Felice:
“O stolta e ridicola richiesta del giudice! Gli ha detto: “Non dire sei cristiano”; e poi ha aggiunto: “Dimmi invece se hai partecipato all’assemblea”.
Come se vi possa essere un cristiano senza il giorno della domenica o si potesse celebrare il giorno della domenica senza il cristiano! Non lo sai, Satana, che è il giorno della domenica a fare il cristiano e che è il cristiano a fare il giorno della domenica, sicché l’uno non può esistere senza l’altro e viceversa?”
Quando senti dire “cristiano” sappi che vi è una assemblea che celebra il Signore, e quando senti dire “assemblea” sappi che lì c’è il cristiano”… Si comprende allora perché Emerito, al proconsole che gli rimproverava di avere ospitato nella sua casa i cristiani per l’Eucarestia domenicale, non esitò a rispondere: ” Senza la domenica non possiamo vivere”.
Una vera sfida anche per noi cristiani del 2018 anni che troppo facilmente ci accostiamo al mistero eucaristico con troppa superficialità o addirittura lo snobbiamo.