“Beati i poveri in spirito perché di essi è il Regno dei Cieli”
“Beati quelli che sono nel pianto perché saranno consolati”
“Beati gli operatori di pace perché saranno chiamati figli di Dio”
“Beati i perseguitati per la giustizia perché di essi è il Regno dei Cieli”
Il cammino che quest’anno ci accompagna all’ACR è inserito nel Vangelo delle Beatitudini, stili di vita che Gesù ci ha lasciato per farci capire come conquistare la vera Gioia. Quella Felicità che non è raggiungibile singolarmente ma insieme agli altri, amici e nemici. È proprio da questo spunto che noi educatori siamo stati guidati a pensare ad una “Festa della Pace” per diventare costruttori di Pace e Gioia.
Ogni beatitudine racchiude in sé la bellezza del “mettersi al servizio” per gli altri perché solo così si può sperimentare quello che Gesù sempre ci insegna “ama il prossimo tuo come te stesso”. Sì, perché amare gli altri vuol dire dare se stessi e dare se stessi vuol dire amarsi e accettarsi per quello che si è. Gesù ci conosce, conosce i nostri pregi e le nostre possibilità, ma anche i nostri difetti e i nostri limiti.
Crediamo che dentro il Vangelo delle Beatitudini sia racchiuso il segreto per diventare veri discepoli e Santi, per riuscire a ri-scoprire il Regno dei Cieli anche qui in mezzo a noi.
Grazie all’aiuto di 4 simpatici personaggi, un trapezista, un giocoliere, un equilibrista e un trampoliere, i bambini e ragazzi sono stati accompagnati in questo percorso, fatto di giochi e attività, colori e sorrisi, alla scoperta di atteggiamenti ed emozioni che a volte ci bloccano dinanzi ostacoli e cose difficili da superare, ma grazie all’aiuto degli altri e alla determinazione e passione che ci spinge a fare ed essere quello in cui crediamo, sono riusciti a capire il vero senso delle beatitudini.
È bello vedere i bambini partecipi a qualcosa di grande per loro ma che conquista i loro cuori perché volenterosi di fare e accrescere ancora di più la forza della gioia e della pace. “Nulla è impossibile se ognuno ha la Goia e la Pace nel cuore da poterla donare e costruire!”
Gli educatori
